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Gab e io

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San Bartolomeo al mare,spettacolo al pizzemporio

domenica 21 ottobre 2007

HIP HOP HISTORY

L'Hip-Hop è nato più o meno nel 1970,tutti i media lo avevano giudicato solo una moda passeggera...oggi, 2007 l'Hip-Hop esiste e devasta!!!Tutto è nato negli U.S.A miscela esplosiva di Blak-music, soul, funk e R&B(Rhythm and Blues);l'Hip-Hop in poco tempo si è letteralmente espanso in tutto il mondo, chiaramente ogni nazione l'ha reso suo, cercando di adattare il tutto al loro stile di vita


Le persone che seguono questa cultura si chiamano Rapper e vengono identificati da un nome standard: i ragazzi sono i così detti "B-BOY" e le ragazze le "FLY".




Tutto ha avuto inizio dal breaking, ovvero doveva esserci qualcuno che faceva basi per poter far ballare il breaker, è da questa necessità è natoil Dj, subito dopo si è sviluppata anche la figura dell'Mc, ovvero colui che canta sulle basi; l'unico "personaggio" forse indipendente è il Writer, cioè colui che disegna.





La cultura dell'Hip Hop è variegata: comprende l'amore per la musica ritmata dal d.j.attraverso lo scratch, il cut e il rap, per gli sports "da strada" quali lo skate boarding, per l'arte metropolitana del graffitismo, per la break dance.Principalmente l'Hip-Hop ha due grandi divisioni la East-coast e la West-coast.La costa est è caratterizzata dal casino, la musica e molto più "grezza", I b-boy hanno una mente completamente diversa dai loro compagni della W-coast,hanno molti più problemi e casini.Principalmente i b-boy della E-coast sono più poveri, non lo fanno per soldi, e anche se ne hanno non li mettono in mostra.La West-coast è molto diversa,La musica è molto più melodica, e la gente è molto più tarnquilla. Esaltano la ricchezza, si mettono in mostra con macchinoni, catene d'oro,denti d'oro e anelli tempestati di diamanti.In Italia è apprezzata di gran lunga la East-Coast.L'Hip-Hop è formato da 4 elementi: Mcing, il Djing, il Writing e il Breaking; ognuno completa l'altro e tutti assieme formano il vero Hip-Hop, quello che spakka di brutto per intenderci.Parola chiave del Hip Hop è "free style", ovvero l'arte dell'improvvisazione,non come mancanza totale di regole,ma come interpretazione soggettiva ed originale delle regole stesse.






Così come nel rap si improvvisa su una base musicale fissa, nell'abbigliamento nascono infinite variazioni su una regola-base, conseguenza diretta dello stile di vita di questa cultura: la comodità. Il basic wear è rappresentato da pantaloni over-size, cappelli da marinaio,boots indistruttibili, T-shirt sportive, scarpe e tute da ginnastica personalizzate con scritte,tags e pops (cioè con disegni tipici del graffitismo). Tutto ciò’ non fa solo parte della così detta moda rap, ma ogni singolo indumento ha un ruolo ben preciso nella cultura hip hop; come si può’ notare tutti i più famosi rapper non usano il proprio nome, ma utilizzano uno "street-name" per mantenersi in incognito tra le gente.L’esigenza di non essere riconosciti, parte dal ruolo del Writer, che, dipingendo illegalmente sui muri, usava vestire comodo: i vestiti larghi, le tute e le scarpe da ginnastica,erano utili (e lo sono tuttora) per correre liberamente quando venivano scoperti mentre imbrattavano i muri; gli occhiali scuri, molto grandi e i cappelli portati bassi sulla fronte,per evitare di essere riconosciuti nella notte. infatti è proprio la notte che accompagna gli artisti delle tele metropolitane, quando tutti dormono loro entrano in azione armati di vernice spray e…fantasia.



I b-boy e le fly, sono gente comune, nessuno ha tendenze megalomane; scrivere sui muri non ha lo scopo di mettere in mostra la propria persona , ne tanto meno lo si fa per farsi conoscere, viene avvertito come un bisogno di diffondere questa cultura, di sfogare le proprie energie con pennarelli o bombole di colore. Tutto questo lo si fa solo per se stessi, gli altri possono giudicare, ammirare o disprezzare, ma non potranno mai privarli della libertà!

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